C’è una citazione che gira sul web e che è decisamente calzante con quanto ti stiamo per dire, ovvero:
“La scrittura è arte, l’editing è il mestiere che la valorizza.”
Questa frase sintetizza perfettamente il significato del lavoro di una figura, l’editor, che si muove silenziosa dietro le quinte ma che spesso è il vero volano del successo di un libro.
Un caso emblematico è quello di Raymond Carver, scrittore americano tra i più influenti del Novecento. Dietro alla potenza asciutta e tagliente dei suoi racconti, si cela un lavoro di editing altrettanto incisivo, quello di Gordon Lish, editor della casa editrice Esquire. Lish riscrisse interi passaggi, eliminò paragrafi, tagliò aggettivi, ridefinendo lo stile di Carver al punto da rendere irriconoscibili le prime bozze. Se Carver è diventato uno dei maestri del minimalismo letterario, gran parte del merito va anche al suo editor.
Tutto ciò ci ricorda che la scrittura è un lavoro a più mani. E le restanti dieci dita che ti servono per fare un buon lavoro sono quelle di un editor.
Prima di iniziare, lascia che ci presentiamo:
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Chi è l’editor: definizione e differenze professionali
La figura dell’editor è centrale nel mondo editoriale. È il professionista che, lavorando a stretto contatto con l’autore, si occupa della revisione e ottimizzazione del testo, con l’obiettivo di renderlo pubblicabile, leggibile, coerente ed efficace.
Di frequente confuso con il redattore, l’editor ha in realtà un ruolo specifico legato al contenuto e alla struttura dell’opera. Non corregge semplicemente i refusi dell’autore, ma si occupa del testo “a tutto tondo”: analizza la trama, valuta lo stile, suggerisce modifiche o riscritture per migliorarne l’impatto.
Redattore editoriale vs curatore editoriale: compiti a confronto
Nel mondo dell’editoria capita spesso di sentir parlare di editor e curatore editoriale come se svolgessero lo stesso mestiere. Anche se i confini possono sovrapporsi, ci sono delle differenze importanti tra i due ruoli.

L’editor o redattore editoriale è il professionista che lavora sulla struttura, sullo stile e sulla coerenza narrativa di un testo. Non si limita alla forma, ma entra nel merito della sostanza: valuta il manoscritto, suggerisce modifiche per migliorare il ritmo, la chiarezza e il tono. Come fece Lish per Carver, questa figura può riorganizzare intere sezioni del libro.
Il curatore editoriale, invece, ha un ruolo più trasversale. In alcuni casi seleziona i testi da pubblicare, in altri progetta e coordina intere collane editoriali. Può intervenire su raccolte, saggi o opere collettive, curandone l’organizzazione complessiva, la visione d’insieme e l’uniformità stilistica. Mentre l’editor lavora nel dettaglio sul singolo testo, il curatore opera con uno sguardo più ampio.
In alcuni progetti, soprattutto nel self publishing professionale, questi ruoli possono parzialmente coincidere. Ma in linea generale, l’editor è il professionista della scrittura, colui che migliora un libro passo dopo passo; il curatore editoriale, invece, è più vicino al ruolo di “regista” dell’intero progetto.
Cosa fa un editor o redattore editoriale
Come abbiamo già accennato, l’editor accompagna il testo dalla sua forma grezza alla versione finale. Il suo lavoro può durare mesi e coinvolgere più fasi del progetto, a partire dall’analisi del manoscritto.

Analisi e valutazione dei manoscritti
Tutto parte da una lettura attenta di quanto prodotto dall’autore in prima battuta. L’editor legge il testo con sguardo analitico, segnala punti deboli, incongruenze, cali di ritmo. Valuta se l’opera funziona nel suo complesso e se risponde alle esigenze del target di lettori o della collana in cui è destinata.
Revisione strutturale: trama, coerenza, ritmo e contenuti
Dopo aver letto l’opera, l’editor interviene sulla struttura narrativa: individua quindi eventuali punti critici, segnala sezioni ridondanti e/o propone salti logici. Potrebbe quindi suggerire all’autore tagli, aggiunte e riscritture. Aiuta a dare coerenza alla trama, profondità ai personaggi, continuità allo stile. Nella saggistica, verifica che i contenuti siano solidi, argomentati e ben collegati.
Supervisione del progetto editoriale e coordinamento delle figure professionali (grafico, correttore)
Spesso l’editor funge anche da coordinatore con le altre figure che intervengono nel progetto editoriale: infatti, dialoga con il grafico per la copertina, con il correttore di bozze per l’ultima rilettura e, ovviamente, con l’autore, per chiarire ogni modifica.
Come diventare editor: formazione e competenze
Diventare editor o redattore editoriale significa svolgere una professione che richiede tanto studio quanto passione per la scrittura. Di solito si parte da una formazione umanistica, ma non basta saper scrivere bene: serve la capacità di leggere con occhio critico, analizzare un testo nei suoi punti di forza e di debolezza e guidare l’autore nel migliorarlo, rispettandone lo stile e l’identità.
Un ottimo punto di partenza per diventarlo è cominciare svolgendo il lavoro di correttore di bozze, dove elementi come l’attenzione al dettaglio, all’ortografia e alla coerenza linguistica sono fondamentali. Messi in pratica con l’esperienza, unitamente a letture e partecipazioni a corsi, portano un aspirante editor sempre più vicino al suo obiettivo professionale.
Potrà quindi scegliere dove lavorare, visto che l’editor oggi è richiesto non solo nelle case editrici, ma anche nel mondo del self publishing, dove diventa un vero partner per l’autore. Per questo motivo è importante continuare a formarsi e aggiornarsi.
Percorso educativo: laurea umanistica, master e corsi specifici
Solitamente un editor ha alle spalle un percorso universitario in Lettere, Filologia, Filosofia, Lingue o Scienze della Comunicazione, ma non esiste un percorso obbligatorio né un albo o ordine professionale a cui iscriversi per esercitare questa professione. La laurea non è formalmente richiesta, ma ovviamente dà un punto in più nel momento in cui una casa editrice considera più candidati per il ruolo.
Dalla laurea triennale, è possibile proseguire con una formazione specifica nel settore editoriale. Ci sono master universitari in editoria, corsi professionalizzanti in scuole private, oppure laboratori pratici di editing, anche online. Alcune delle realtà più riconosciute in Italia sono la Scuola del Libro, l’agenzia Oblique Studio, il corso di editoria dell’Università di Milano e i programmi proposti da Feltrinelli Education.
Esperienza pratica: stage, tirocinio, collaborazioni reali
Come in molti altri settori – non solo l’editoria – fare esperienza è indispensabile per diventare un editor di un certo livello. Già durante la formazione universitaria, un aspirante editor deve svolgere stage presso case editrici o fare tirocini, collaborazioni con riviste o autori emergenti per costruire un portfolio spendibile dopo la laurea.
Abilità richieste: linguistica, sensibilità letteraria, attitudine critica
Ci sono abilità specifiche che rendono un editor un ottimo professionista, ovvero
- conoscere molto bene la lingua (ortografia, sintassi, grammatica), sembra banale ma è obbligatorio;
- avere sensibilità per lo stile, quindi la capacità di individuare quello più adatto per il testo che sta analizzando;
- saper leggere “tra le righe”, cioè, intuire ciò che l’autore voleva dire, anche se non lo ha espresso nel modo migliore;
- saper argomentare le correzioni, con empatia e diplomazia, senza egoismo.
Quanto guadagna un editor
Parlare di guadagni in editoria è sempre delicato ed è difficile dare delle cifre precise. Queste variano molto in base a fattori come l’esperienza, il tipo di contratto, la casa editrice o agenzia con cui si collabora, la mole di lavoro e l’autonomia del professionista.
Esistono differenze notevoli tra chi lavora come dipendente fisso in una casa editrice e chi esercita la professione come freelance. Anche le mansioni svolte incidono molto: un lavoro di editing strutturale su un romanzo di 400 pagine richiede tempi e competenze diverse rispetto alla semplice revisione linguistica o al lavoro del correttore di bozze.
Retribuzione media: editor e redattore editoriale in Italia
In media, un editor junior in casa editrice guadagna tra 800 e 1.300 € al mese, cifre che ovviamente aumentano con la seniority. Con l’avanzare dell’esperienza, infatti, la retribuzione può salire fino a 1.800 – 2.000 euro, soprattutto in realtà editoriali medio-grandi o in posizioni con maggiore responsabilità.
Per chi lavora come editor freelance, le dinamiche sono diverse. In questo caso, il compenso viene generalmente calcolato a progetto. Un’analisi di un manoscritto completa, comprensiva di valutazione, editing strutturale e revisione stilistica, può valere tra i 600 e i 2.500 euro, a seconda della lunghezza del testo e del tipo di lavoro richiesto.
Range di guadagno: da junior a senior e professionista freelance
Con l’esperienza, un editor senior può guadagnare oltre 3.000 € al mese, soprattutto se lavora su testi di rilievo o con autori affermati.
Il freelance, diversamente al dipendente, può diversificare le entrate e aggiungere altri servizi come consulenze, formazione e coaching per autori.
Contesti e opportunità lavorative
Il significato di redattore editoriale è analogo a quello di editor di libri: questa figura può lavorare in tanti contesti diversi, a partire dalle case editrici tradizionali, dove è coinvolto nel processo di pubblicazione, dall’analisi dei manoscritti fino alla revisione finale.
Negli ultimi anni, però, sono sempre di più gli editor che decidono di svolgere la loro mansione da liberi professionisti a partita IVA. In questo modo, possono offrire i propri servizi ad autori emergenti, ma anche self publisher o professionisti che vogliono realizzare un testo curato e pubblicabile in autonomia. Tra questi servizi troviamo anche il ghostwriting distintivo, ovvero la scrittura su commissione in cui l’editor presta la propria voce per trasformare le idee del cliente in un testo coerente, originale e fedele allo stile dell’autore.
Le possibilità lavorative non si esauriscono nell’editoria classica: oggi un editor può collaborare con agenzie di comunicazione, riviste, scuole di scrittura, piattaforme di self publishing e realtà digitali che offrono prodotti editoriali personalizzati.

Editor in case editrici e agenzie editoriali
Le case editrici hanno editor interni che seguono la linea editoriale, curano i testi e collaborano con autori noti o esordienti. In questi ambienti, l’editor collabora a stretto contatto con gli autori e tutte le figure che supportano un progetto editoriale.
Anche le agenzie editoriali (che lavorano con più editori) assumono o collaborano con editor esterni.
Editor freelance: freelance editing per autori emergenti o self publishing
Complice il boom del self publishing da una parte e la voglia di indipendenza dall’altra, sempre più autori si affidano a editor freelance per migliorare il proprio testo prima della pubblicazione indipendente. In questo caso, l’editor può occuparsi di editing completo, valutazione e impaginazione dando una consulenza personalizzata.
Perché con Bookst l’editor diventa partner dell’autore
Bookst non si limita a offrire un tradizionale servizio di editing: trasforma il rapporto editor-autore in una collaborazione autentica, che assomiglia più a un percorso condiviso che a una mera correzione del testo. In questo contesto l’editor diventa una guida esperta che lascia però spazio alla voce dell’autore, diventando un vero partner creativo.
Con un approccio da self publishing professionale, Bookst accompagna l’autore in ogni fase del processo: dalla prima videocall esplorativa alla stesura, dalla revisione stilistica all’editing professionale. L’autore ha a disposizione Bookst Manager, una piattaforma digitale che permette di gestire l’intero processo di creazione del libro in un unico spazio online accessibile 24/7.
Durante il percorso, l’autore e il team editoriale lavorano fianco a fianco: l’editor propone aggiustamenti, consegna feedback puntuali, rispetta il tono autentico del testo e cura l’esperienza dell’autore con domande che spingono a rivelare parti inedite della sua storia. Il risultato è un libro che appare autenticamente “tuo”, ma arricchito, più solido e più fruibile.
Editing professionale e revisione stilistica su misura
Ogni libro ha la sua voce e l’obiettivo di Bookst è valorizzarla, non snaturarla. L’editing professionale offerto dal team Bookst è un processo sartoriale: non si applicano formule standard, ma si lavora sul testo con attenzione, tenendo conto del tono dell’autore, del pubblico di riferimento e degli obiettivi narrativi o comunicativi dell’opera.
Durante la revisione, l’editor non solo corregge refusi o suggerisce tagli: propone riscritture leggere dove serve maggiore chiarezza, potenzia il ritmo narrativo nei passaggi più deboli, snellisce o approfondisce in base al contesto. Tutto questo avviene con feedback puntuali, commenti precisi e dialoghi costanti con l’autore, che resta sempre al centro del processo.
Che si tratti di un memoir, un saggio, un romanzo o un libro professionale, l’intervento stilistico che Bookst può offrirti ti garantisce un risultato coerente, curato e professionale. Ogni parola lavora per il lettore e rispetta l’identità di chi scrive. Con Bookst, l’editing diventa così un momento di crescita, confronto e rifinitura, pensato per rendere ogni libro all’altezza delle sue potenzialità.
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