Quando J.K. Rowling inviò il manoscritto di Harry Potter e la pietra filosofale a una dozzina di case editrici, fu scartata 12 volte. Fu un agente letterario, Christopher Little, a credere nel suo potenziale e a trovare l’editore giusto. Grazie alla sua mediazione, quel libro finì nelle mani di Bloomsbury. Il resto è storia.
Allo stesso modo, molti autori diventati celebri hanno avuto accanto un consulente editoriale che ha determinato il successo del proprio libro. Spesso, non dipende solo dall’idea, ma anche dalle persone che aiutano a trasformarla in un’opera compiuta.
Stephen King l’ha riassunto perfettamente:
“Dietro ogni grande autore, c’è sempre almeno una persona che ha creduto in lui prima degli altri.”
In questo articolo vedremo chi sono e cosa fanno queste figure chiave, spesso invisibili ma determinanti.
Se ti stai chiedendo a chi affidarti per pubblicare il tuo libro, continua a leggere.
Prima di iniziare, lascia che ci presentiamo:
Bookst è la piattaforma editoriale che aiuta imprenditori, professionisti e coach a scrivere, pubblicare, distribuire e promuovere il loro libro e scrittori a completare, pubblicare, distribuire e promuovere il loro manoscritto. Dall’idea alla promozione, curiamo ogni dettaglio editoriale con approccio professionale e strumenti concreti.
Se hai un libro da scrivere e/o pubblicare, possiamo aiutarti a farlo al meglio.
Consulente editoriale: un ruolo poco conosciuto ma fondamentale
Il consulente editoriale è una figura di supporto tecnico e strategico che lavora al fianco dell’autore (ma anche delle case editrici). Il suo obiettivo è aiutare il testo a raggiungere la miglior forma possibile, accompagnando lo scrittore lungo il processo di creazione, revisione e pubblicazione.
Spesso viene confuso con l’editor o il correttore di bozze, ma il consulente editoriale ha competenze più ampie e una visione più globale del progetto.
Cosa fa un consulente editoriale: le attività principali
Tra le attività principali di un consulente editoriale ci sono:
- analisi del manoscritto e valutazione del potenziale editoriale;
- proposte di ristrutturazione e revisione del testo;
- consulenza per come pubblicare un libro, con analisi delle opzioni (self-publishing, case editrici, editoria ibrida);
- preparazione di sinossi, lettere di presentazione e pitch per agenti ed editori;
- accompagnamento nei rapporti con l’editore o nella fase di autopubblicazione.
In sostanza, è la figura che ti aiuta a migliorare il libro ma anche a posizionarlo nel mercato editoriale.
Consulenze editoriali per case editrici e autori: cosa cambia
Un consulente editoriale può lavorare sia con autori indipendenti che con case editrici.
Nel primo caso, lavora direttamente per l’autore, ha un rapporto più diretto dato che si interfaccia con lui/lei. Nel secondo, invece, può essere chiamato da un editore per valutare i manoscritti in arrivo, suggerire modifiche o seguire le fasi di pubblicazione.
Inutile dire che il rapporto più intenso e creativo si sviluppa generalmente nel lavoro con l’autore, soprattutto se si parte da un progetto ancora in fase embrionale. Si tratta di una figura che, con le giuste competenze, fa davvero la differenza.
Le competenze richieste a un buon consulente editoriale
Un consulente editoriale valido e professionale possiede competenze di:
- editing e narrativa;
- analisi strutturale dei testi;
- mercato editoriale;
- comunicazione efficace;
- empatia e capacità di dialogo con l’autore.
In sintesi, deve saper valorizzare la voce dell’autore, senza sovrapporsi alla sua figura. Non è un ghostwriter, ma una guida.
In quali fasi della pubblicazione può intervenire
Un consulente editoriale può intervenire in quasi tutte le fasi di creazione di un libro, cioè:
- brainstorming iniziale e sviluppo dell’idea;
- scrittura e revisione;
- preparazione per l’invio a editori o agenti;
- pubblicazione – scelta dell’editore, pratiche burocratiche (come codice ISBN e deposito legale), impaginazione;
- post-pubblicazione – come distribuire un libro, promuovere un libro attraverso presentazioni, social media, newsletter.
Quando conviene affidarsi a un consulente editoriale
Non esiste una sola risposta. Può essere utile se sei all’inizio e hai bisogno di una guida e un supporto per un’attività che non hai mai fatto.
Ma può essere utile anche se hai scritto una bozza e capisci che non è al suo massimo o semplicemente se non sai come migliorarla.
O ancora, se vuoi pubblicare ma non conosci il mondo editoriale, quindi ti serve un supporto nella seconda fase del progetto.
Infine, se vuoi avere un parere professionale prima di investire tempo e budget nella pubblicazione, ottimizzando le risorse a tua disposizione.
L’agente letterario: il mediatore tra autore ed editore
L’agente letterario è una figura più nota ma in pochi conoscono nel dettaglio di cosa si occupa. Si tratta del professionista che rappresenta gli interessi dell’autore nei confronti delle case editrici. Fa scouting, invia il manoscritto, cura le trattative contrattuali e lavora per trovare la migliore collocazione possibile all’opera.
Agente letterario: cosa fa e perché è utile allo scrittore
Un buon agente letterario:
- seleziona solo progetti validi;
- prepara il testo e il materiale di presentazione;
- contatta direttamente gli editori;
- tratta le condizioni economiche e contrattuali per conto dell’autore;
- in alcuni casi, supporta anche le strategie di promozione.
Il suo guadagno deriva da una percentuale sulle vendite (di solito tra il 10% e il 20%). Quindi ha tutto l’interesse a far pubblicare l’autore e a farlo nel modo migliore, perchè altrimenti non incassa nemmeno lui.
Come lavora un agente letterario: scouting, invio manoscritti e trattative
L’agente lavora a monte, selezionando testi con potenziale (il cosiddetto “scouting”). Valuta quindi il manoscritto, lo migliora insieme all’autore (spesso in collaborazione con un consulente editoriale), prepara la sinossi e propone l’opera agli editori con cui ha contatti diretti.
Nel caso in cui uno o più di un editore dimostri interesse, l’agente cura la trattativa: anticipo, royalties, diritti secondari (traduzioni, adattamenti cinematografici ecc.).
L’agente letterario per scrittori emergenti: serve davvero?
Dipende. Se hai un romanzo forte, pronto per l’editoria tradizionale, avere un agente può servire. Ma attenzione: gli agenti seri ricevono centinaia di proposte e accettano pochissimi nuovi autori. Meglio essere già pronti, con un testo curato e una strategia chiara in termini di obiettivi.
Come trovare un agente letterario e capire se è valido
Ci sono diversi modi per trovare un valido agente. Puoi consultare siti e directory come Writers’ & Artists’ Yearbook o portali italiani di settore, per scovare i nomi di cui si parla e si scrive di più (in positivo). Una volta individuato, controlla quali autori rappresenta, affinché sia in linea con le tue corde.
Quindi, verifica se ha contatti con editori reali ed evita chi chiede soldi in anticipo per valutare il tuo manoscritto. Ricorda: un buon agente lavora a commissione: guadagna se tu guadagni.
Quanto costa un agente letterario: percentuali e condizioni contrattuali
In linea generale, un agente letterario prende una percentuale compresa tra il 10% e il 15% per i contratti nazionali e fino al 20% per quelli internazionali. Questo significa che non richiede alcun pagamento anticipato.
Il contratto con l’agente dovrebbe essere molto chiaro. Deve specificare:
- la durata della collaborazione (solitamente da uno a tre anni);
- quali opere sono rappresentate;
- le condizioni per l’eventuale rinnovo o cessazione del rapporto;
- le percentuali sulle diverse tipologie di contratto (editoria, cinema, traduzioni, ecc.).
Un agente serio lavorerà per proteggere i tuoi interessi, non per vendere promesse.
Agente letterario indipendente o agenzia strutturata? Pro e contro
Non c’è una risposta universale, ma scegliere tra un agente indipendente e un’agenzia strutturata dipende dalle tue esigenze e dal tuo livello di esperienza.
Un agente indipendente offre spesso un approccio più personale, un contatto diretto e un accompagnamento più attento. Potrebbe essere perfetto per autori emergenti o per chi ha bisogno di maggiore dialogo e confronto. Tuttavia, se è alle prime armi, potrebbe avere una rete di contatti più limitata.
Un’agenzia strutturata, invece, ha il vantaggio di disporre di una rete consolidata di editori, uffici legali, esperti di marketing e spesso lavora su più fronti (diritti esteri, audiovisivi, promozione). Lo svantaggio? Potresti avere meno accesso diretto al tuo referente e più difficoltà a emergere tra decine di altri autori rappresentati.
Entrambe le soluzioni possono funzionare, ma è fondamentale che tu scelga qualcuno che creda davvero nel tuo progetto e sia disposto a investirci tempo ed energie.
Differenze tra consulente editoriale e agente letterario
Entrambe le figure aiutano lo scrittore, ma in modi diversi. Il consulente lavora sul testo, l’agente lavora sul destino commerciale del libro.
Differenza di approccio: consulenza strategica vs rappresentanza commerciale
La differenza principale sta nel focus:
- il consulente editoriale interviene nella costruzione del libro, aiutando l’autore a scrivere meglio, a strutturare il testo e a renderlo più efficace. Il suo è un lavoro “interno” al libro;
- il lavoro dell’agente, invece, è “esterno“, perché rappresenta l’autore, ne difende gli interessi contrattuali e si occupa della parte commerciale.
Quindi, il consulente fornisce una consulenza strategica, anche sul piano editoriale e creativo. L’agente agisce come un manager letterario: valuta le opportunità, propone il libro, cerca di ottenere le migliori condizioni editoriali possibili. In alcuni casi collaborano tra loro, ma le funzioni restano distinte, così come le competenze sono diverse.
Le competenze specifiche delle due figure
Il consulente editoriale ha competenze approfondite in ambito narrativo, editoriale e linguistico. Sa individuare i punti deboli di un testo, aiutare l’autore a superare blocchi, suggerire modifiche strutturali, valorizzare lo stile.
L’agente letterario ha competenze più orientate al mercato: conosce le tendenze editoriali, ha contatti diretti con editori e responsabili di collana, comprende la contrattualistica, le royalty, le dinamiche di promozione. Inoltre, è spesso coinvolto nella gestione dei diritti secondari: traduzioni, adattamenti, edizioni estere.
Due mondi diversi ma complementari, che possono fare la differenza per chi vuole entrare davvero nel panorama editoriale professionale, ma è importante sapere chi scegliere.
Come scegliere il professionista giusto per il tuo libro
Scegliere tra un consulente editoriale e un agente letterario (o decidere se avvalersi di entrambi) non è una questione di status, ma di necessità concreta. Ogni autore è diverso e la soluzione che va bene per uno potrebbe non essere adatta ad un altro.
Come scegliere? In base alla fase in cui ti trovi e ai tuoi obiettivi puoi capire qual è la figura giusta per il tuo progetto. Il rischio, altrimenti, è quello di investire risorse, anche economiche, in una direzione che non ti porterà dove devi andare.
Valutare obiettivi, fase del progetto e tipo di supporto necessario
A che punto sei con il tuo libro? Hai solo un’idea vaga, una bozza in fase embrionale o un manoscritto finito? Vuoi migliorare la scrittura, capire come pubblicare un libro, o sei pronto a cercare un editore?
Il tipo di supporto necessario dipende dalle risposte a queste domande, quindi alla fase del tuo progetto, ma anche dal tuo obiettivo finale: vuoi autopubblicarti per diffondere il tuo messaggio, oppure puntare a un editore tradizionale per entrare nel mercato librario con un posizionamento preciso?
Un consulente editoriale può aiutarti a trasformare un’idea in una struttura solida o una bozza incerta in un testo coerente. Un agente letterario, invece, entra in gioco quando hai già un libro pronto (o quasi) da proporre agli editori e vuoi una guida esperta per posizionarlo nel modo giusto.
Esperienza, reputazione e portafoglio: gli aspetti da considerare
Non ci sono storie: per scegliere un buon agente letterario o un consulente editoriale devi fare un po’ di indagini su di loro. Non basta una buona dialettica: serve un curriculum solido, meglio ancora se con progetti affini al tuo per stile o genere.
Verifica i titoli a cui hanno lavorato, se sono stati pubblicati da editori riconosciuti e che tipo di risultati hanno ottenuto (distribuzione, premi, visibilità). La reputazione si costruisce nel tempo: leggi recensioni online, chiedi referenze ad altri autori, osserva la loro presenza professionale (sito web, profili LinkedIn, articoli, interviste).
Un altro indicatore importante è il portafoglio: un agente che rappresenta troppi autori rischia di non riuscire a dedicarti il giusto tempo. Al contrario, un consulente con pochi progetti ma ben seguiti potrebbe offrirti un accompagnamento più personalizzato (attenzione: pochi ma rilevanti, altrimenti troppo pochi potrebbe anche voler dire poco valido).
Questa fase di analisi serve ad evitare di incorrere in truffe o falsi agenti e consulenti improvvisati.
Come evitare le truffe: riconoscere falsi agenti e consulenti improvvisati
Il mondo editoriale, purtroppo, non è immune da truffe e false promesse. Ci sono stati casi di autori che, entusiasti all’idea di essere “scoperti”, hanno investito migliaia di euro in collaborazioni che si sono rivelate del tutto inefficaci, se non addirittura dannose per la propria immagine e il portafoglio.
Alcuni sedicenti agenti o consulenti editoriali promettono pubblicazioni sicure, distribuzione capillare o persino premi letterari… ma in cambio chiedono pagamenti anticipati, senza un piano chiaro né risultati verificabili.
Per proteggersi, è bene tenere gli occhi aperti su alcuni segnali:
- chiedono pagamenti anticipati senza spiegare i servizi in dettaglio;
- promettono la pubblicazione garantita senza selezione del manoscritto;
- non hanno un sito professionale, una sede o contatti rintracciabili;
- non mostrano portfolio, esperienze passate o testimonianze verificabili;
- usano linguaggio vago, vendono sogni ma non spiegano le tappe del processo editoriale.
In tutti questi casi passa oltre e cerca qualcun altro. Un agente serio lavora a percentuale e guadagna solo se tu guadagni. Un consulente affidabile ti presenterà un preventivo chiaro, un contratto preciso e obiettivi realistici. Diffida di chi cerca di alimentare aspettative irreali o ti fa pressione per firmare immediatamente e fai da subito delle domande che non lasciano margini di dubbio.
Domande da fare prima di iniziare una collaborazione
Prima di iniziare una collaborazione con un agente letterario o un consulente editoriale, non avere paura di porre domande. Non solo per chiarire il tipo di servizio offerto, ma anche per valutare il livello di affidabilità e trasparenza del professionista.
Eccone alcune utili.
- Quali servizi offre e con quali modalità? Chiedi una descrizione dettagliata di cosa include il lavoro: solo valutazione del manoscritto o anche editing? Include la gestione della promozione o solo supporto iniziale?
- Ha già lavorato con autori simili a me? Se scrivi narrativa, poesia o saggistica, è importante che conosca le specificità del tuo genere.
- Come verrà gestita la comunicazione? È prevista una call iniziale? Avrai aggiornamenti periodici? La disponibilità al confronto è un segnale importante.
- C’è un contratto? Con quali clausole? Ogni collaborazione professionale dovrebbe prevedere un accordo scritto, che tuteli entrambi e definisca con chiarezza obiettivi, tempi, costi.
A queste si possono aggiungere anche:
- Quali risultati ha ottenuto con altri autori?
- Qual è il tempo medio di lavoro su un progetto come il mio?
- Sono previsti costi extra in caso di revisioni o aggiustamenti?
Un professionista serio non si offenderà, anzi, apprezzerà il tuo approccio consapevole. Il dialogo iniziale è spesso la cartina tornasole della qualità della collaborazione.
L’importanza di un contratto chiaro e trasparente
Il contratto è molto più di un semplice pezzo di carta: è lo strumento che definisce le regole del gioco, tutela le parti coinvolte e previene malintesi o brutte sorprese lungo il percorso. È importantissimo e merita la massima attenzione.
All’interno di un contratto professionale non dovrebbero mancare informazioni su:
- quali sono i servizi inclusi (e quali invece sono esclusi);
- durata della collaborazione;
- costi totali e modalità di pagamento, specificando se ci sono rate, acconti o costi extra;
- scadenze previste su consegna, revisioni, feedback;
- clausole di recesso.
Attenzione alle formule vaghe, ai contratti verbali o alle collaborazioni “alla buona” senza nulla di scritto: anche quando si lavora con passione, è fondamentale proteggere il proprio lavoro (e il proprio tempo). Verba volant, scripta manent.
Come hai visto, la strada per diventare autori pubblicati è fatta di scrittura, sì, ma avere accanto le persone giuste fa tanta differenza tra l’arte del successo e il deserto dei Tartari.
Ricordi la storia di J.K. Rowling? Quel successo planetario non sarebbe mai esistito senza la fiducia e la competenza dell’agente che per primo credette in lei.
È questo il punto: il talento è indispensabile, ma non basta. Serve qualcuno che sappia riconoscerlo, valorizzarlo e guidarlo lungo un percorso spesso tortuoso.
Hai un libro da scrivere, pubblicare o promuovere?
Con Bookst, ogni fase del tuo progetto editoriale è seguita da professionisti esperti, con servizi su misura per le tue esigenze. Scegli le nostre soluzioni su misura per te e come possiamo aiutarti a trasformare la tua idea in un libro di successo.